Trombone
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Danilo Moccia, insegnante di trombone


Sono nato a Locarno 8.7.1956
Ho ascoltato musica fin da piccolo; mio padre Blondel fu un vero appassionato.
Suonava il clarinetto in alcune bande del Locarnese e gran parte del suo tempo libero lo passava esercitandosi.
Per me ed i miei fratelli è stato quindi facile avvicinarci alla musica. Aurelio suonava e suona tuttora il clarinetto, mentre Laura per diversi anni si dedicò al flauto traverso.
A nove anni, dopo un paio d'anni (interminabili) di solfeggio, ricevetti dalla Musica Cittadina di Locarno il mio primo strumento. Non fu il desiderato trombone ma un vecchio flicorno contralto (genis) senza lacca e con il caratteristico odore d'ottone e muffa.
Dopo due anni, nel frattempo il braccio destro si era allungato a sufficienza, potei passare al tanto atteso trombone.
Ricordo con piacere le prime esibizioni pubbliche. Con mio fratello e un gruppetto di suoi amici formammo, sotto la guida di nostro padre, una bandella e restammo insieme per diversi anni. Le ossa ce le facemmo durante i carnevali e quando fummo abbastanza bravi partecipammo a diversi concorsi per bandelle (credo che ai giorni nostri non esistano più). La gente, ma anche la giuria, si stupiva perché eravamo l'unico gruppo con componenti così giovani.
In seguito è nato l'amore per il jazz che mi ha spinto a frequentare la Swiss Jazz School di Berna. In quegli anni ebbi modo di farmi conoscere e iniziare così l'attività professionale. Ora, come quasi tutti i musicisti, alterno l'attività di esecutore con quella di insegnante.
Insegnare è bello ma non sempre facile. Restare a contatto con i giovani è un privilegio non a tutti concesso. Mi ritengo pure fortunato perché in tutti questi anni ho sempre avuto, salvo qualche rarissima eccezione, allievi motivati. Provo soddisfazione quando uno di loro decide di far parte di un gruppo musicale. Il fatto che ogni esecutore dia, con il suo piccolo o grande contributo, un apporto fondamentale al risultato finale, mi affascina.
Grazie alla musica ho conosciuto persone splendide che mi hanno insegnato ad apprezzare la vita.