Tromba
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Patrick Berger, insegnante di tromba
La fortuna di poter tenere in mano una tromba l'ho avuta quando erano passati circa 6 anni dalla mia nascita a Zurigo, il 10.12.1966. Poco ricordo di quel momento e per la verità non penso che, in definitiva, sia successo molto; avevo però sentito un impiegato dell'albergo Bellavista a Vira-Gambarogno, di cui i miei genitori erano i direttori, interpretare l'inno svizzero per il 1° di agosto, mi ero intrufolato nella sua camera e, dopo averlo ascoltato, l'avevo pregato di permettermi di provare; benché dubbioso me lo concesse.
Il risultato fu tutt'altro che eccezionale, ma, forse, proprio quell'insuccesso ha radicato in me la convinzione di imparare a suonare la tromba. Una decisione azzeccata che ha dato un senso alla mia vita.
Dopo una incredibile serie di telefonate mia mamma riuscì, finalmente, a trovarmi un maestro. Avevo aspettato, testardo, per altri quattro anni. I primi suoni li ho emessi con una vecchia tromba del mio maestro, il professor Helmut Hunger, che mi ha istruito con tanta passione per sei anni, non senza pianti miei e furiose ire sue.
A 16 anni ho iniziato gli studi al Conservatorio di Zurigo nelle classi dei fratelli Frei: Fridolin, famoso per il suo triplo staccato e Marcel, conosciuto per le sue simpatiche battute e la modestia, ottenendo il diploma di maestro e orchestra nel 1988.
Un fatto curioso è che i miei tre primi maestri hanno suonato tutti per un certo tempo nell'orchestra della Radio della Svizzera Italiana come prima tromba.
Alla "Musikhochschule" di Zurigo ho la fortuna di potermi perfezionare sotto la sicura mano di Henri Adelbrecht che riesce a fare un po` di ordine nelle mie confusioni post-adolescenziali. Un diploma "Konzertreifeprüfung" con menzione e il massimo dei voti premia questo lungo e stimolante lavoro nel 1994.
Roger Delemotte, Jonathan Fields, Claude Rippas e Max Sommerhalder sono alcuni dei trombettisti incontrati in seguito e dai quali ho ottenuto ulteriori importanti stimoli.
Un'altra fortuna della mia vita è di essere nato con una immensa voglia di trasmettere le mie conoscenze quindi è stato naturale dedicarmi all'insegnamento e in futuro ho in progetto di scrivere un metodo di tromba per principianti.
E, forse, un giorno scriverò un libro con tutto quello che mi hanno insegnato i miei allievi, ma per ora non ho fretta.

Il risultato fu tutt'altro che eccezionale, ma, forse, proprio quell'insuccesso ha radicato in me la convinzione di imparare a suonare la tromba. Una decisione azzeccata che ha dato un senso alla mia vita.
Dopo una incredibile serie di telefonate mia mamma riuscì, finalmente, a trovarmi un maestro. Avevo aspettato, testardo, per altri quattro anni. I primi suoni li ho emessi con una vecchia tromba del mio maestro, il professor Helmut Hunger, che mi ha istruito con tanta passione per sei anni, non senza pianti miei e furiose ire sue.
A 16 anni ho iniziato gli studi al Conservatorio di Zurigo nelle classi dei fratelli Frei: Fridolin, famoso per il suo triplo staccato e Marcel, conosciuto per le sue simpatiche battute e la modestia, ottenendo il diploma di maestro e orchestra nel 1988.
Un fatto curioso è che i miei tre primi maestri hanno suonato tutti per un certo tempo nell'orchestra della Radio della Svizzera Italiana come prima tromba.
Alla "Musikhochschule" di Zurigo ho la fortuna di potermi perfezionare sotto la sicura mano di Henri Adelbrecht che riesce a fare un po` di ordine nelle mie confusioni post-adolescenziali. Un diploma "Konzertreifeprüfung" con menzione e il massimo dei voti premia questo lungo e stimolante lavoro nel 1994.
Roger Delemotte, Jonathan Fields, Claude Rippas e Max Sommerhalder sono alcuni dei trombettisti incontrati in seguito e dai quali ho ottenuto ulteriori importanti stimoli.
Un'altra fortuna della mia vita è di essere nato con una immensa voglia di trasmettere le mie conoscenze quindi è stato naturale dedicarmi all'insegnamento e in futuro ho in progetto di scrivere un metodo di tromba per principianti.
E, forse, un giorno scriverò un libro con tutto quello che mi hanno insegnato i miei allievi, ma per ora non ho fretta.